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INCONTRO CON LA POLIZIA POSTALE

La parola ai ragazzi

Utente Anna Maria Santoro

da Anna Maria Santoro

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Le classi seconde della Scuola Secondaria di Primo Grado hanno incontrato la polizia di Stato sui temi del bullismo e del cyberbullismo.

I ragazzi ci raccontano com’è andata!   

“Giorno 12 gennaio, presso la sede centrale del nostro istituto comprensivo, noi studenti delle classi seconde della scuola secondaria di I grado siamo stati protagonisti dell’incontro con la Polizia di Stato per affrontare, in stretta collaborazione con la scuola, delle questioni che ci  riguardano molto da vicino. Con i due ispettori Angelo e Antonella della questura di Cosenza si è parlato, infatti, di bullismo e di cyberbullismo, due fenomeni tristemente diffusi tra giovani e giovanissimi.
Partendo dal significato del termine bullismo (dall’inglese “bullying”), col quale si intende un atto aggressivo di tipo fisico o psicologico nei confronti di una persona, si è arrivati ad affrontare le tematiche legate alla violenza, singola o di gruppo, portata avanti attraverso strumenti elettronici. Una violenza fatta di violazione della privacy, di caricamento di contenuti inappropriati, di commenti, ingiurie, offese che non fanno meno male delle percosse a chi le riceve, a chi le subisce.
Numerosi sono stati gli esempi riportati dai due poliziotti sui casi di cyberbullismo avvenuti nel nostro territorio e tanti gli inviti a riflettere sulle nostre pratiche quotidiane nell’uso dei social e della condivisione dei contenuti online.
E’ stato interessante scoprire che questi fenomeni si possono contrastare parlando con un adulto di fiducia, supportando la vittima di violenza e prendendo le distanze dal bullo. Bullismo e cyberbullismo si nutrono del silenzio, della paura di denunciare e, non da ultimo, dall’indifferenza che diventa appoggio ai comportamenti sbagliati del prepotente di turno. Sapere che la Polizia postale, la quale si occupa dei reati perpetrati in rete, l’app YOUPOL (che permette di denunciare situazioni indesiderate e comportamenti scorretti anche in forma anonima), e i numeri di emergenza sono pronti ad ascoltare e farsi carico di chi è vittima di violenze fisiche o verbali, è rassicurante e può rappresentare lo stimolo giusto per contrastare le azioni di bulli e cyberbulli.
Il tema della sicurezza e l’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il mondo della scuola è determinante.”

Roberto Franco, Giulia Munno, Francesca Ritacco.